Comprare i cereali integrali con la CRS

Questo post è stato pubblicato per la prima volta sul forum-studi di UNASCA il 03/06/2015.

Qualche tempo fa vi avevo mandato un post con protagonista George Clooney.

Il mio intento era di evidenziare l’importanza del “dato unico” per un’efficace azione di marketing:

Chi ha frequentato le “Boutique Nespresso” sà bene che non è importante in quale negozio entri, se in quello di Milano oppure quello di Napoli, in ogni caso sapranno chi sei e qual’è il tuo caffè preferito (e questo ti fa sentire un po’ una star).

Tra l’altro la nascita di una “tessera Sermetra” era presente tra le proposte del piano industriale del nuovo CDA eletto ad aprile.

Volevo segnalarvi a tal fine il servizio fornito da questa società:
http://www.one-card.it/

In pratica utilizza la CRS (Carta Regionale dei Servizi) quale “tessera delle tessere”, utilizzando unicamente il codice fiscale del cliente per riconoscerlo e veicolare eventuali offerte/promozioni.

Non voglio entrare in merito alla bontà o meno del progetto (tra l’altro ancora in fase di avvio), quello che mi preme evidenziare è che le aziende sono disponibili a condividere il proprio dato se ne ottengono un reale vantaggio.

La grande distribuzione oggi può sapere quale marca di cereale compro, domani potrà sapere anche se sono iscritto in palestra. Questa notizia gli permetterà di offrirmi i cereali integrali con la (quasi) certezza di vendermeli.

Tornando a noi, il bollo auto è fondato sul codice fiscale (quindi partiamo bene), è arrivato il momento di lavorare su tutto il resto 😉

WhatsApp è magica?

Questo post è stato pubblicato per la prima volta sul forum-studi di UNASCA il 23/04/2015.

Gentili colleghi,

vorrei porre alla vostra attenzione questo articolo:
Genialloyd porta il Servizio Clienti anche su WhatsApp
http://www.assinews.it/articolo.aspx?art_id=29390

Per i più pigri:
I clienti potranno comunicare anche su WhatsApp per ogni esigenza e potranno inviare eventuali documenti semplicemente scattando una foto con il cellulare. Solo i reclami formali continueranno a essere inviati via email, fax o lettera.

La lettura di questo articolo mi ha incuriosito e mi sono messo subito al lavoro per vedere se questo strumento potesse tornare utile anche a noi.

Prima di tutto c’era da capire come è possibile utilizzare WhatsApp dal PC aziendale.
Con una breve ricerca su Internet ho trovato la risposta:
https://web.whatsapp.com/

In pratica basta inquadrare il barcode con uno smartphone sul quale sta girando l’app di WhatsApp e “magicamente” si trasferisce tutto su PC.
L’immagine seguente mostra una chat su PC

Naturalmente per le prove è possibile utilizzare il numero di cellulare personale, ma se vogliamo implementarlo nella nostra organizzazione è meglio dotarsi di una nuova SIM.

Il vantaggio principale di utilizzare WhatsApp sul PC (oltre a quello di utilizzare una tastiera vera) è quello di poter salvare immagini e testo sul PC.
Per esempio è possibile ricevere l’immagine di un CDP o di un TT2120 e mandarla in pasto ad un software OCR, per esempio ScanTailor (che è anche Free).
http://scantailor.org/

In pratica è possibile raddrizzare l’immagine (in fondo è una foto fatta da cellulare) ed estrarne il testo.

Francamente non sono ancora riuscito ad immaginare una concreta utilità per il cliente e questa è la cosa più importante.
Infatti anche WhatsApp è “magica” solo quando è utilizzata per migliorare la vita delle persone, in caso contrario resta solo un esercizio di tecnologia.

Questa volta voglio provare ad usare il forum per trovare applicazioni pratiche a questa tecnologia, quindi se qualcuno ha voglia di condividere qualche idea, ben venga.

Tra l’altro lo sapete che si può telefonare (gratuitamente) tramite WhatsApp?
I vostri figli ricominceranno a telefonarvi! (e anche questo è un po’ una magia 😉

Ma tu quanto sei responsive? – Quindi?

Questo post è stato pubblicato per la prima volta sul forum-studi di UNASCA il 18/04/2015.

A seguito del mio post ho ricevuto un paio di Email che mi chiedevano “Quindi cosa mi consigli di fare?”.
Premesso che ognuno è (giustamente) libero di spendere i propri soldi come crede, un paio di considerazioni posso comunque farle.

Se cercate la vostra agenzia con un qualsiasi motore di ricerca (non necessariamente Google) vi accorgerete come il vostro “Mini Sito Sermetra” stia scalando la classifica molto velocemente.
Non mi sorprenderei se già ora il risultato “sermetra.it/milano/xxx” appaia ben prima dell’indirizzo del vostro sito.

Da questo punto di vista è paradossale che si spendano molti più soldi e tempo per il proprio sito quando qualcuno non è mai entrato a sistemare il proprio Mini Sito.

Più il tempo passa più il punto d’ingresso al vostro sito sarà intermediato da un altro soggetto (e io tifo per Sermetra).
E’ il fenomeno già visibile nel turismo; se oggi aprissi un piccolo hotel non avrei alcuna possibilità di essere trovato su Internet se non appoggiandomi a Booking (per dirne uno).

Per nostra fortuna nel settore delle pratiche auto questo fenomeno non è ancora visibile ma, come dico spesso, queste cose accadranno comunque, dobbiamo solo decidere se restare alla finestra o se provare a governarle.

Quindi tornando alla domanda d’apertura, il mio consiglio è di andare al corso del Centro Studi:
WEB MARKETING – LA RETE COME OPPORTUNITÀ DI BUSINESS
http://www.cesareferrari.it/default.asp?dove=1&idC=174
con docente Emanuele Frontoni
https://www.facebook.com/emanuele.frontoni?fref=ts
(anche lui non vi negherà l’amicizia 😉

Ma tu quanto sei responsive?

Questo post è stato pubblicato per la prima volta sul forum-studi di UNASCA il 17/04/2015.

Gentili colleghi,

qualche tempo fa vi avevo inviato un post con oggetto: Se tutto cambia perché non il sito dell’agenzia?
Trattava delle scelte che avevano guidato l’aggiornamento del nostro sito.
Una di queste era:

Mobile first
Ormai tutti hanno in tasca uno smartphone ed i dati indicano che sempre più persone navigano con questo dispositivo (o con un tablet).
E’ per questo che il sito è prima di tutto pensato per la navigazione su smartphone, ci sono tasti e tendine a scorrimento. Anche la “manualità” è importante.

Proprio in questi giorni Google ha annunciato ufficialmente che i siti web “responsive” dal 21 aprile si posizioneranno meglio sui risultati di ricerca rispetto ai siti che non lo sono per le ricerche effettuate con smartphone e tablet.

Questo significa che il “mobile-friendly” diventa un fattore di ranking, i siti che avranno un design “responsive”, cioè adatto ad essere visualizzato in modo corretto su qualsiasi dispositivo mobile, avranno maggiore visibilità nelle ricerche da mobile.

A questo indirizzo è possibile verificare se il sito della propria agenzia è più o meno mobile-friendly:
https://www.google.com/webmasters/tools/mobile-friendly/

Che ci azzecca Google con le assicurazioni?

Questo post è stato pubblicato per la prima volta sul forum-studi di UNASCA il 14/04/2015.

Gentili colleghi,

volevo porre alla vostra attenzione un interessante articolo sulle assicurazioni, o meglio, sulle interferenze di altri soggetti nel campo delle assicurazioni.
In particolare viene trattata l’esperienza di Google nella comparazione delle tariffe assicurative dalla quale emergono alcuni interessanti punti di riflessione.

L’articolo completo è disponibile qui:
http://www.assinews.it/articolo.aspx?art_id=29344
ma per i più pigri ed i meno interessati riassumo di seguito i punti di rilievo:

La RC auto è il punto di partenza
“La RC auto è il punto di partenza e credo che sia stata la scelta migliore,” ha affermato Craig. “seguirà l’assicurazione per i proprietari di casa e gli affittuari e, in seguito, quella per le piccole aziende.

Per la nostra storia e per quello che siamo la scelta di Sermetra Assistance, di partire proprio dalla RC auto, appare la più ovvia. Ciò non toglie che anche i colossi che si occupano di ben altro lo considerano come primo indispensabile punto di partenza per potersi aprire ad altri ambiti.

Tra il COME e il CHI vince il COME
“I clienti hanno imparato a fidarsi del brand Google e a contare sulla sua esperienza nel fornire accesso immediato alle informazioni e nell’ottimizzare e semplificare i processi,” ha dichiarato Eric Gewirtzman, amministratore delegato di Bolt.
“L’ampia portata distributiva di Google lo rende un canale di distribuzione “naturalmente adatto”, benché sia piuttosto diverso da ciò a cui il settore è abituato.

Questo aspetto è stato anche affrontato dal presidente di Sermetra (Luca) nell’assemblea di sabato scorso. Il modo con il quale si vende il servizio (con Internet o con le app) sta diventando tanto determinante da mettere in secondo piano chi lo sta fornendo.
Google può vendere assicurazioni senza essere una compagnia di assicurazioni, Booking vende stanze d’albergo senza possedere un solo albergo e Aruba vende pratiche auto senza essere agenzia.

Irrilevanti per la nuova generazione
“Penso che gli agenti dovranno adattarsi ai moderni metodi di fare business o potrebbero diventare irrilevanti di fronte alle esigenze moderne dei clienti,” ha affermato Craig.
“La generazione del secondo millennio è il futuro e rappresenterà la principale categoria demografica di clienti assicurativi, quindi l’annuncio di Google è veramente rivoluzionario.”

L’accelerazione con la quale stanno avvenendo questi cambiamenti ci consiglia di muoversi velocemente (e farlo nella direzione giusta non guasta 😉

Le faremo sapere

Questo post è stato pubblicato per la prima volta sul forum-studi di UNASCA il 18/03/2015.

Gentili colleghi,

la crisi di questi anni ci ha convinti a dare un’occhiata anche ad altre possibilità di lavoro, non l’ho fatto direttamente io, ma sfruttando le indicazioni del mio collaboratore (mia sorella), ho costruito questo dialogo immaginario (ma verosimile).

In questo caso l’interlocutore è un agente della XXX (censurato) ma penso che sia valido per qualsiasi altra rete nazionale di servizi.

AGE(nzia): Buongiorno
XXX: Buongiorno!
AGE: Senta, io ho un’agenzia di pratiche auto, volevo capire come funzionano questi vostri negozi e se esistono concrete possibilità di aderirvi.
XXX: Certo! Comincio col dirle che i negozi non sono nostri, il nostro è un franchising.
AGE: Cioè?
XXX: L’investimento è del singolo negoziante, noi gli forniamo l’insegna, l’arredo, PC e stampanti e naturalmente facciamo la pubblicità al marchio.
AGE: E quanto costerebbe questa fornitura?
XXX: 45.000 euro in 2 anni.
AGE: Però!
XXX: Tenga presente che può farseli finanziare.
AGE: Ah ecco.
XXX: E potrà erogare tutti i nostri servizi!
AGE: Cioè quali?
XXX: Imballaggi e spedizioni, stampe grafiche anche di grandi formati, servizi postali come le raccomandate, servizi di fotocopie e fax e potrà vendere anche le nostre cartucce e toner.
AGE: Mi sembra un po’ pochino, anche perché non sono servizi esclusivi.
XXX: Ma non esistono servizi esclusivi!
AGE: Be, in realtà noi abbiamo una legge che ci assegna dei servizi esclusivi.
XXX: Va bé, però avrete la necessità di collaborare con altri professionisti, per esempio con i notai!
AGE: No, in realtà ci hanno assegnato questa funzione.
XXX: Ok, comunque noi forniamo tutta la formazione ed il supporto per erogare i nostri servizi. Lei saprà bene quanto costa una formazione di qualità.
AGE: In realtà il nostro Centro Studi ci fornisce tutta la formazione che vogliamo a prezzi popolari.
XXX: Mi faccia capire, lei ha un attività per erogare servizi esclusivi, l’hanno promossa a notaio e le forniscono tutta la formazione di cui ha bisogno.
AGE: Già.
XXX: Da quello che mi dice vi manca solo una rete che vi raggruppi sotto uno stesso brand.
AGE: Si chiama Sermetra.
XXX: Quindi sa già come funziona il franchising?
AGE: No, noi siamo soci.
XXX: Lei crede che potrei aprire un’agenzia?
AGE: Le faremo sapere

Trasforma il tuo viaggio in una bella avventura!

Questo post è stato pubblicato per la prima volta sul forum-studi di UNASCA il 12/03/2015.

Gentili colleghi,

ho appena prenotato il mio viaggio per Roma, per partecipare all’Assemblea Sermetra. L’ho fatto attraverso Booking.com (ma forse non si può dire in quanto è pubblicità).

Comunque quello che volevo evidenziare, visibile nell’immagine sono questi aspetti:

L’intermediazione diventerà la regola
Che ci piaccia o meno, nasceranno sempre più società il cui lavoro è esclusivamente quello di intermediare un servizio mettendosi tra il consumatore e l’erogatore.
Caso ecclatante di questi giorni è Uber, mentre Booking intermedia la prenotazione degli alberghi, Uber l’utilizzo dei taxi.
Ma è presente in modo massiccio anche nelle assicurazioni.

Ora, qual’è il modo per evitare che qualcuno si frapponga tra noi ed i nostri clienti?
1) Fare le barricate e incendiare i cassonetti
2) Creare noi il sistema di intermediazione occupando per primi lo spazio e bruciando l’opportunità agli altri.
La seconda è più semplice e Sermetra può farlo.

I servizi sono una lunga avventura
Purtroppo, nel nostro piccolo, facciamo fatica a vendere allo stesso cliente più servizi.
L’unica opportunità che abbiamo è quello delle scadenze (ti avviso che ti scade la patente, quindi vieni da me a rinnovarla) e delle Email dei clienti (per pubblicizzare nuovi servizi).
Le avete le Email dei clienti? Vero?

Bene, con Booking la tua avventura non finisce mai perché lui sa dove sei stato, dove hai dormito, quanto hai speso e se ti è piaciuto.
In pratica, chi conosce le informazioni può farti, fra migliaia di offerte, l’unica che ti interessa.

Questo può farlo la singola agenzia?, certo che no.
Questo può farlo Sermetra? Certo che si! Attraverso il cloud, la condivisione dei nostri dati e naturalmente i social network.

In poco tempo saremo in grado di sapere che auto possiede Mario Rossi, con che compagnia è assicurato, come e dove paga il bollo auto, che patente ha, se usa la macchina per andare in vacanza, se ha figli che devono fare la patente .. ecc .. ecc ..

Ok però potremmo anche starcene alla finestra ad aspettare il prossimo ACIUber – ma forse anche questo non si può dire 😉

Possiamo regalare solo amore e tempo?

Questo post è stato pubblicato per la prima volta sul forum-studi di UNASCA il 30/01/2015.

Possiamo regalare solo amore (attenzione) e tempo?
Io credo di no, ho meglio non solo..

Esiste una terza cosa che possiamo dare ai nostri clienti, ispirazione (ispiration).

Per chiarire il concetto è sufficiente fare il nome di un personaggio famosissimo: Alex Zanardi.

Se effettui una ricerca su Google trovi:
Alessandro Zanardi è un pilota automobilistico, ciclista su strada e conduttore televisivo italiano.

Chiunque ha seguito la sua vicenda sa bene che il suo successo non è derivato dalle imprese sportive attuali e passate.
Alex è una star internazionale in quanto il suo vissuto lo ha portato a diventato un esempio per tutti a non arrendersi mai ad andare sempre un passo oltre le proprie possibilità.
Alex ispira le persone e rende questo nostro mondo un posto migliore.

E le imprese possono ispirare le persone?
O, come si chiede PHILIP KOTLER (marketing guru),
Le imprese possono migliorare il mondo pur puntando a fare utili?
http://www.oscardimontigny.it/incontri/philip-kotler/

Non è più tempo, per le imprese, di concentrarsi su bersagli (target), non è più tempo di studiare strategie militari (tipiche del marketing tramontato alla fine degli anni ’80), non è più tempo di ingannare i consumatori seducendo il loro ego o puntando ai loro istinti primordiali.

E’ il tempo di risuonare all’unisono col mercato e con i propri clienti, cercando di far risuonare le corde più nobili dell’essere umano: quelle che vibrano in sintonia col loro spirito. E non importa cosa si intenda con questa parola, dato che senza dubbio ognuno di noi le attribuisce una valenza alta e molto rilevante.

Il messaggio di Kotler rivolto ai marketer e al management delle aziende – che condivido e sposo in pieno – è semplice, perfino banale: se volete migliorare i profitti e fare del mondo un posto migliore, scegliete oculatamente la vostra causa e innamoratevene; poi ideate un piano e seguitelo dotandovi di un attento e costante monitoraggio. I risultati non tarderanno e i frutti saranno copiosi. E aggiunge, infischiatevene di coloro che faranno dietrologia e contesteranno i risultati delle vostre azioni a priori. 

Se sarete limpidi e trasparenti, vincerete anche la diffidenza dei contestatori.

Infine..
Ora, non essendo tutti guru del marketing o CEO di una multinazionale, ma ricoprendo tutti un ruolo attivo nella società e spesso anche in un’azienda, c’è da chiedersi che ruolo intendiamo giocare noi, personalmente, in quest’epoca di intensa transizione.

Certamente il nostro Francesco Osquino ha compreso bene il ruolo da giocare e con il progetto UNASCAbile ed i propri testimonial ha reso il mondo un posto (un po’) migliore.

Italiani fuori tempo

Questo post è stato pubblicato per la prima volta sul forum-studi di UNASCA il 13/01/2015.

Gentili colleghi,

in allegato troverete una interessante indagine sul valore del tempo.

In sintesi 6 italiani su 10 ritengono di non avere abbastanza tempo a disposizione, un terzo dichiara addirittura di non avere mai tempo per sé.

Il tempo è percepito da tutti come un valore, tanto che in un’ipotetica classifica, 2 ore di tempo vengono subito dopo un bel viaggio.

In fondo noi, quando facciamo una pratica STA, cosa diamo in più della PA? Un tot di tempo.

Quanto tempo ci vuole per andare al PRA o in Motorizzazione?
Quanto tempo stiamo regalando al nostro cliente perché possa dedicarlo alla propria famiglia, alle proprie passioni oppure a se stesso?

Credo che noi siamo i primi a non dare sufficiente importanza a questo aspetto (figuriamoci il cliente!)

Questi dati ci dicono che tanto saremo bravi a vendere tempo (ed a farlo percepire) tanto più potremmo chiedere per il servizio reso.

Se tutto cambia perché non il sito dell’agenzia?

Questo post è stato pubblicato per la prima volta sul forum-studi di UNASCA il 28/11/2014.

Gentili colleghi,

volevo condividere con voi le scelte che hanno determinato l’aggiornamento del nostro sito, credo che possano essere interessanti (almeno per confrontarle con le proprie convinzioni).

A che serve?
Il sito effettua il calcolo del passaggio di proprietà. Se non forniamo qualche utilità che ci stiamo a fare su Internet? E non ditemi per farsi trovare dai clienti (vedi voce successiva).

Se ti cercano nulla è più efficace di Google place
E’ inutile fare un sito Internet per farsi trovare dai propri clienti (o comunque quelli che conoscono il tuo nome), è molto meglio registrarsi su Google place.
Provate a cercare (con Google) “Sermetra agenzia angelo” sulla destra vedrete come ci visualizza Google place.
Poi cercate la vostra agenzia, se non appare sulla destra c’è da lavorarci su.

Mobile first
Ormai tutti hanno in tasca uno smartphone ed i dati indicano che sempre più persone navigano con questo dispositivo (o con un tablet).
E’ per questo che il sito è prima di tutto pensato per la navigazione su smartphone, ci sono tasti e tendine a scorrimento. Anche la “manualità” è importante.

HTML5
E’ (o meglio sarà) il nuovo standard del web. Il sito è validato HTML5.

Pubblicità
Anche se Google lo negherà sempre io sono convinto che chi li fa guadagnare apparirà sempre “una riga prima” di chi no.

Social a gogo
Una volta si diceva che “se non sei su Internet non esiti” oggi si può dire lo stesso per i social.