Dobbiamo dirlo noi!

Questo post è stato pubblicato per la prima volta sulla newsletter “Goooood morning Sermetra!” il 20/07/2016.

Ormai è chiaro a tutti che questa è l’era dell’informazione, l’ homo sapiens ha letteralmente in mano l’intera conoscenza umana.

Ma prendendo a prestito una massima di William Gibson: «Il futuro è già qui: è solo distribuito male», possiamo dire che «L’informazione è già qui: è solo in mano ad una marea di incompetenti».

Chi può (e deve) parlare di pratiche auto, di bolli auto e di Sportello Telematico se non noi? Eppure non lo stiamo facendo o almeno non nel modo che vorrei io.

Come si fa il passaggio di proprietà fai da te?

Qualcuno potrebbe ritenere che non spetta a noi rispondere a questa domanda, che non saremo noi a rendere più facile la vita al privato fai da te. Ma è un errore.

Torniamo al principio, l’informazione è già qui, se non rispondiamo noi alle domande delle persone, semplicemente lo farà (e già lo fa) qualcun altro.
E noi avremo solo perso l’occasione di proporre la nostra alternativa valida e conveniente.

Quindi, come è mio uso, cercherò di mostrare un possibile scenario.

Mario effettua una ricerca su Google per fare il suo passaggio di proprietà in comune.
Trova un sito (non è magia è SEO) che gli mostra un video che spiega come si compila correttamente l’atto di vendita.
Mario è positivamente impressionato dalla qualità della risorsa (certamente hanno speso soldi!) e curiosa sul sito per capire meglio.

Scopre che esistono molte risorse, testi, video e infografiche che illustrano come fare “da se” qualsiasi pratica automobilistica.
La qualità è molto elevata, così come la profondità che si può raggiungere per capire singoli aspetti del passaggio di proprietà, come il fermo amministrativo.
Mario si rende conto che non è così facile come sembra, ma per sua fortuna sulla parte destra del monitor gira la pubblicità di un’agenzia, proprio sotto casa sua, con il prezzo “finito” (e conveniente) proprio della sua pratica.

A questo punto Mario deve decidere se continuare a leggere e comprendere tutte quelle nozioni che lo metteranno al riparo da eventuali guai oppure se cliccare sul tasto CHIAMA ORA e parlare con il titolare dell’agenzia sotto casa tua.
Inoltre cliccando sulla cartina il navigatore del proprio smartphone lo conduce dritto all’agenzia.

Molti “Mario” decideranno di proseguire con il fai da te, ma altri accetteranno l’offerta proposta.

Andiamo a creare una proposta valida in quanto coerente con la ricerca e fattibile per le distanze.
Con il tempo saremo in grado di sapere qual’è la soglia di prezzo che genera click (in un determinato luogo/tempo) e quale invece è così alta da non generare nessuna azione.

In pratica saremo in grado di fornire, alla singola agenzia, qual’è il suo prezzo massimo che potrebbe spuntare per quella specifica pratica, in relazione al luogo (distanza dalla PA), ai prezzi dei concorrenti ed al tempo (a fine luglio o sotto Natale).

Io credo che questo diventerà l’unico modo per ingaggiare l’homo sapiens del 2016 e dei prossimi anni.

Siamo pronti a dire come si fa?

E’ una questione personale!
Ho l’obbligo di ricordarti che le opinioni espresse non rispecchiano necessariamente le opinioni e le scelte del C.d.A. di Sermetra S.Cons.p.A.

Ma tu quanto sei responsive? – Quindi?

Questo post è stato pubblicato per la prima volta sul forum-studi di UNASCA il 18/04/2015.

A seguito del mio post ho ricevuto un paio di Email che mi chiedevano “Quindi cosa mi consigli di fare?”.
Premesso che ognuno è (giustamente) libero di spendere i propri soldi come crede, un paio di considerazioni posso comunque farle.

Se cercate la vostra agenzia con un qualsiasi motore di ricerca (non necessariamente Google) vi accorgerete come il vostro “Mini Sito Sermetra” stia scalando la classifica molto velocemente.
Non mi sorprenderei se già ora il risultato “sermetra.it/milano/xxx” appaia ben prima dell’indirizzo del vostro sito.

Da questo punto di vista è paradossale che si spendano molti più soldi e tempo per il proprio sito quando qualcuno non è mai entrato a sistemare il proprio Mini Sito.

Più il tempo passa più il punto d’ingresso al vostro sito sarà intermediato da un altro soggetto (e io tifo per Sermetra).
E’ il fenomeno già visibile nel turismo; se oggi aprissi un piccolo hotel non avrei alcuna possibilità di essere trovato su Internet se non appoggiandomi a Booking (per dirne uno).

Per nostra fortuna nel settore delle pratiche auto questo fenomeno non è ancora visibile ma, come dico spesso, queste cose accadranno comunque, dobbiamo solo decidere se restare alla finestra o se provare a governarle.

Quindi tornando alla domanda d’apertura, il mio consiglio è di andare al corso del Centro Studi:
WEB MARKETING – LA RETE COME OPPORTUNITÀ DI BUSINESS
http://www.cesareferrari.it/default.asp?dove=1&idC=174
con docente Emanuele Frontoni
https://www.facebook.com/emanuele.frontoni?fref=ts
(anche lui non vi negherà l’amicizia 😉

Ma tu quanto sei responsive?

Questo post è stato pubblicato per la prima volta sul forum-studi di UNASCA il 17/04/2015.

Gentili colleghi,

qualche tempo fa vi avevo inviato un post con oggetto: Se tutto cambia perché non il sito dell’agenzia?
Trattava delle scelte che avevano guidato l’aggiornamento del nostro sito.
Una di queste era:

Mobile first
Ormai tutti hanno in tasca uno smartphone ed i dati indicano che sempre più persone navigano con questo dispositivo (o con un tablet).
E’ per questo che il sito è prima di tutto pensato per la navigazione su smartphone, ci sono tasti e tendine a scorrimento. Anche la “manualità” è importante.

Proprio in questi giorni Google ha annunciato ufficialmente che i siti web “responsive” dal 21 aprile si posizioneranno meglio sui risultati di ricerca rispetto ai siti che non lo sono per le ricerche effettuate con smartphone e tablet.

Questo significa che il “mobile-friendly” diventa un fattore di ranking, i siti che avranno un design “responsive”, cioè adatto ad essere visualizzato in modo corretto su qualsiasi dispositivo mobile, avranno maggiore visibilità nelle ricerche da mobile.

A questo indirizzo è possibile verificare se il sito della propria agenzia è più o meno mobile-friendly:
https://www.google.com/webmasters/tools/mobile-friendly/

Se tutto cambia perché non il sito dell’agenzia?

Questo post è stato pubblicato per la prima volta sul forum-studi di UNASCA il 28/11/2014.

Gentili colleghi,

volevo condividere con voi le scelte che hanno determinato l’aggiornamento del nostro sito, credo che possano essere interessanti (almeno per confrontarle con le proprie convinzioni).

A che serve?
Il sito effettua il calcolo del passaggio di proprietà. Se non forniamo qualche utilità che ci stiamo a fare su Internet? E non ditemi per farsi trovare dai clienti (vedi voce successiva).

Se ti cercano nulla è più efficace di Google place
E’ inutile fare un sito Internet per farsi trovare dai propri clienti (o comunque quelli che conoscono il tuo nome), è molto meglio registrarsi su Google place.
Provate a cercare (con Google) “Sermetra agenzia angelo” sulla destra vedrete come ci visualizza Google place.
Poi cercate la vostra agenzia, se non appare sulla destra c’è da lavorarci su.

Mobile first
Ormai tutti hanno in tasca uno smartphone ed i dati indicano che sempre più persone navigano con questo dispositivo (o con un tablet).
E’ per questo che il sito è prima di tutto pensato per la navigazione su smartphone, ci sono tasti e tendine a scorrimento. Anche la “manualità” è importante.

HTML5
E’ (o meglio sarà) il nuovo standard del web. Il sito è validato HTML5.

Pubblicità
Anche se Google lo negherà sempre io sono convinto che chi li fa guadagnare apparirà sempre “una riga prima” di chi no.

Social a gogo
Una volta si diceva che “se non sei su Internet non esiti” oggi si può dire lo stesso per i social.