George e la mutualità

Questo post è stato pubblicato per la prima volta sul forum-studi di UNASCA il 25/03/2015.

E’ passato ormai un anno dall’ultimo corso del Centro Studi Cesare Ferrari su “Front-Office”, con docente Daniele Mazzolo
https://www.facebook.com/daniele.mazzolo
(chiedetegli l’amicizia)

In quell’occasione Daniele stuzzicava le fanciulle presenti in sala ricordando la pubblicità televisiva di George per la Nespresso.
George si presentava sulla porta di un negozio praticamente già chiuso e veniva accolto ugualmente all’interno come una star.

Quindi Daniele ha chiesto se anche noi, nelle nostre agenzie, accogliamo il cliente delle 19:00 come una star o se, molto più realisticamente, invece del caffè lo accogliamo a pesci (in faccia).
Naturalmente la risposta delle fanciulle è stata “se a bussare è George..” 🙂

A questo punto comunque il messaggio di Daniele era chiaro a tutti; accogli tutti i tuoi cliente come fossero una star!

Tra l’altro ricordo a tutti che il Centro Studi organizza un nuovo corso con Daniele:
LA COMUNICAZIONE: COME CONQUISTARE IL CLIENTE E VALORIZZARE LA CONSULENZA.
http://www.cesareferrari.it/default.asp?dove=1&idC=173
Assolutamente da non perdere.

Ma quello che volevo portare alla vostra attenzione (e riflessione) è che per la Nespresso, George è unico, anche in un altro senso.

Chi ha frequentato le “Boutique Nespresso” sà bene che non è importante in quale negozio entri, se in quello di Milano oppure quello di Napoli, in ogni caso sapranno chi sei e qual’è il tuo caffè preferito (e questo ti fa sentire un po’ una star).

In sostanza il “dato” di George è unico per tutti i negozi e per i servizi on-line della Nespresso (acquisto delle cialde).

Io sono il primo ad essere geloso dei dati del mio cliente, ma mi rendo perfettamente conto che, a livello di marketing, rappresenterebbe un enorme passo avanti, per il nostro mondo addirittura una rivoluzione.

Ma noi saremo disposti ad accettare una piccola rinuncia per il bene di tutta la rete?

Ma questa è mutualità! – what else? 😉

Pubblicato da

Roberto Pedrocchi

Anticipare il futuro non significa prevederlo. Significa analizzare le criticità del presente e pensare a possibili modi di risolverle; significa cogliere, senza pregiudizi, i segnali che vengono dal presente e capirne i possibili sviluppi. (Arnaldi, Poli, 2012; Poli, 2017)

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