Lo zio arriva sempre prima di noi

Questo post è stato pubblicato per la prima volta sul forum-studi di UNASCA il 21/07/2015.

Quanto vale la mia auto?
Chiunque si stia operando per vendere la propria auto, al concessionario oppure al privato, si sarà fatto questa domanda.

Se oggi vi chiedessi di darmi, in 5 minuti, una valutazione attendibile della vostra auto, cosa fareste?
La prima cosa che viene in mente è cercare su Internet la stessa auto (stesso tipo, stesso anno) e guardare a quanto vengono vendute.
Certamente avrei una valutazione, non perfetta, ma molto vicino alla realtà.

Poi bisognerebbe considerare le condizioni generali di carrozzeria, il kilometraggio e naturalmente quanto tempo ho a disposizione prima di realizzare quanto sperato (ho fretta, voglio vendere subito?).

Navigando su Internet sono incappato in un sito che fa esattamente questo (ma molto meglio), confronta gli annunci di vendita dei principali operatori (AutoScuot24, secondamano, kijiji ecc) e ti fornisce la quotazione derivante dall’effettiva domanda del mercato.

L’indirizzo è il seguente:
https://www.autouncle.it/

Chi ha voglia può provare ad inserire i dati della propria auto.

La domanda a questo punto è d’obbligo, che ci importa?

In passato vi avevo evidenziato il fenomeno per il quale, un terzo soggetto, si pone tra consumatore e fornitore e con il tempo ne condiziona il mercato (Booking).

Per nostra fortuna quelli de “chiedi allo zio” non hanno ancora capito di avere un vantaggio invidiabile: Hanno un contatto con il cliente prima (molto prima) che abbia la necessita di fare il passaggio di proprietà o di assicurare il veicolo.

In pratica, quanto scrivono sul pdf che inviano per Email può condizionare il consumatore a fare una scelta oppure un’altra, per esempio attraverso un coupon da spendere in qualsiasi delegazione ACI (che darebbe naturalmente all’acquirente).
Ma anche la quotazione di un’assicurazione “costruita” sui dati di quel veicolo.

In conclusione, anche nel nostro settore, si stanno sviluppando progetti che nascono con l’intento di fornire un’utilità al cliente, ma che arriveranno necessariamente ad influenzare il mercato di riferimento.

Pubblicato da

Roberto Pedrocchi

Anticipare il futuro non significa prevederlo. Significa analizzare le criticità del presente e pensare a possibili modi di risolverle; significa cogliere, senza pregiudizi, i segnali che vengono dal presente e capirne i possibili sviluppi. (Arnaldi, Poli, 2012; Poli, 2017)

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