Otzi e il moderno consumatore

Oetz

Quest’estate ho fatto visita a Otzi nel Museo archeologico dell’Alto Adige di Bolzano.
Quello che mi fa impazzire è che quest’uomo, vissuto 5.300 anni fa, aveva, non solo lo stesso DNA, ma anche le stesse capacità intellettive di un uomo dei nostri giorni.

Quindi com’è possibile che Otzi si sia trasformato nel moderno cittadino europeo senza che siano intervenute le leggi che regolano l’evoluzione naturale?
Infatti, al contrario degli animali che modificano i propri comportamenti solo a seguito di mutazioni genetiche, l’homo sapiens progredisce infischiandosi della legge di Darwin.

Il libro che ho letto quest’estate “Da animali a dei: Breve storia dell’umanità” ci dice che è tutto merito della cultura, o meglio delle culture che hanno accompagnato Otzi fino ai giorni nostri.

Le invenzioni astratte, che esistono solo nella mente umana, come le religioni, il capitalismo, il denaro, il veganesimo hanno elevato un animale che viveva solo di ciò che raccoglieva e cacciava, a diventare un semi-dio.

E’ stato l’istinto sociale dell’homo sapiens che ha permesso lo sviluppo di questi fenomeni collettivi (le culture), nelle quali migliaia di esseri umani condividono le stesse credenze, gli stessi valori, le stesse aspettative e sogni.

Così, quando ci si chiede se un certo prodotto o servizio potrebbe interessare il moderno consumatore, bisognerebbe pensare a Otzi e calarlo nella cultura che sta dominando le proprie convinzioni e scelte.

Dobbiamo sforzarci di comprendere e condividere la sensibilità, l’orientamento valoriale, la visione del mondo del moderno consumatore, sviluppando affinità di pensiero e di emozioni.