Smart Contracts al posto degli atti di vendita?

Com’è mia consuetudine voglio rappresentarvi un possibile scenario:

Mario si è recato in uno STA per effettuare il passaggio di proprietà della propria auto, ha consegnato la Carta di circolazione e, dopo pochi minuti, è tornato a casa con uno smart-contract.
Il titolare dello STA gli ha spiegato che quel contratto digitale è in grado di entrare in esecuzione e fare rispettare le proprie clausole senza alcun intervento esterno.

Mario invia il contratto per Email alla persona che ha visionato l’auto solo qualche ora prima e adesso attende fiducioso l’esito della procedura.

Luigi (l’acquirente) ha ricevuto il contratto sulla propria Email, lo visiona rapidamente dal proprio smartphone e lo acquista tramite PayPal.
Dopo pochi minuti riceve una Email dal Ministero dei Trasporti che gli conferma che il CED è stato aggiornato e ora l’auto è di sua proprietà.
Luigi si reca in uno STA che gli stampa, a vista, la nuova Carta di circolazione con la quale ritirerà il suo nuovo acquisto.

Cos’è successo? Mario sarà stato pagato? Luigi avrà pagato le imposte legate al suo acquisto?

A differenza di un contratto tradizionale, uno smart-contract è scritto in un linguaggio eseguibile da un computer.
Il titolare dello STA ha personalizzato il contratto certificando la volontà di Mario di vendere la propria auto, indicando il prezzo di vendita e il conto di accredito.
A questo punto il contratto è pronto per essere attivato dai dati anagrafici dell’acquirente e da uno strumento di pagamento.

Lo smart-contract, attivato da Luigi, ha eseguito le seguenti attività:

  • Ho pagato il prezzo di vendita a Luigi
  • Ha pagato le tasse sul passaggio di proprietà
  • Ha trasmesso i dati dell’acquirente al CED del Ministero dei Trasporti

Questo scenario si basa sull’utilizzo della tecnologia blockchain e presenta i seguenti vantaggi.

  • La volontà di Mario, di vendere l’auto, è certificata digitalmente dallo STA
  • Il pagamento e la trascrizione avvengono simultaneamente (o non avvengono)
  • Non è necessario depositare il contratto in archivi pubblici
  • Anche l’acquirente viene identificato dallo STA

Naturalmente c’è chi non crede che questo scenario avverrà mai:
BLOCKCHAIN, OPPORTUNITÀ E UNA DOMANDA SENZA RISPOSTA
http://www.notartel.it/opencms/notartel/contenuti/news/blockchain-300517.html
«In Italia i registri sono una realtà “gioiello” – ha chiarito Michele Nastri nel corso dell’intervento che ha concluso la prima tavola rotonda – Noi notai garantiamo la certezza: la blockchain può essere un complemento, un supporto che in nessun modo può sostituire pubblici registri che già funzionano efficacemente. Il rischio, altrimenti, è semplicemente di ridurre le garanzie».

Qui invece un’articolo sugli smart-contract:
Smart Contracts, la vera rivoluzione della blockchain
https://www.icbpi.it/smart-contracts-la-vera-rivoluzione-della-blockchain/

L’auto potrebbe rinunciare (non solo) al conducente

Questo post è stato pubblicato per la prima volta sulla newsletter “Goooood morning Sermetra!” il 13/05/2016.

Sermetrini!

Prendo spunto da questo articolo per aggiungere un 12esimo punto:
http://www.economyup.it/innovazione/4306_fca-google-11-cose-da-sapere-sull-auto-senza-pilota.htm

L’auto che si guida da sola procede spedita, essenzialmente per questi due vantaggi: La promessa di maggiore sicurezza sulle strade e di premi di assicurazione più convenienti.

Una driveless car non funzionerà grazie alla tecnologia satellitare, ma avrà bisogno di una rete (Internet o altra), che gli permetta di scambiare dati con gli altri veicoli.

E’ probabile quindi che da oggi (le auto del 2016) al futuro (auto completamente driveless) assisteremo alla nascita di ibridi a conduzione umana ma connessi alla rete.
Un kit per l’upgrade permetterà anche la conversione delle automobili già in circolazione.

Ma un oggetto sulla rete è unico e identificabile! (l’attuale MAC Address delle schede di rete)
Anche le auto, proprio perché presenti in rete, diventeranno oggetti unici e senza la necessità di “essere rappresentati” da un documento (anche digitale) o da una targa.

Quindi l’auto del futuro perderà non solo il conducente, ma anche i documenti e le targhe.

Lo STA non andrà a lavorare documenti che identificano un’auto, ma lavorerà l’auto stessa (il suo ID sulla rete) abbinandolo alla persona che ne assume la responsabilità.
In sostanza lo STA collegherà o scioglierà oggetti presenti su database diversi presenti in rete (Motorizzazione/Anagrafe/Ania/Entrate).

 

E’ una questione personale!
Ho l’obbligo di ricordarti che le opinioni espresse non rispecchiano necessariamente le opinioni e le scelte del C.d.A. di Sermetra S.Cons.p.A.

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Ne parliamo sul gruppo Facebook PraticaMente Laboratorio di idee per lo STA:
https://www.facebook.com/groups/1379174348766807/

La speranza è di incoraggiare i consulenti automobilistici a condividere nuove idee ed esperienze per stimolare il pensiero e fare emergere le idee migliori.